L’olio extra vergine di oliva italiano protagonista alla Fiera di Shanghai

IMG_3321ROMA – L’olio extra vergine di oliva della nuova campagna 2015/2016 garantito da Unaprol, approda alla FHC, la fiera che si terrà a Shanghai dall’11 al 13 novembre 2015. L’iniziativa rientra tra le attività di collaborazione tra Agenzia ICE, settore Agroindustria, ed il Consorzio Olivicolo Italiano finalizzate a promuovere, in tutto il mondo, la cultura del consumo consapevole dell’olio extra vergine di oliva di qualità italiano.

La Cina, paese dove il consumo di olio di oliva in generale è in aumento, importa in base ai dati del Consiglio Oleicolo Internazionale il 4% di tutto l’olio di oliva prodotto nel mondo. L’Italia con oltre 5mila tonnellate di prodotto è il secondo Paese esportatore in Cina. I principali canali di distribuzione sono ristoranti, hotel di lusso e i grandi supermercati. Attraverso questi ultimi transita oltre il 90% degli acquisti dei consumatori. I principali centri dove si consuma olio extra vergine di oliva sono Pechino, Shanghai, Shenzhen, Guangzhou e Tianjin.

Dal 2004 in poi la percentuale di importazione di olio di oliva in generale in Cina ha registrato un aumento di quasi il 60% all’anno. Gli analisti di mercato prevedono un ulteriore aumento dei consumi legato all’incremento del reddito che si spera di orientare verso il prodotto di qualità. I motivi di questa collaborazione tra agenzia ICE ed UNAPROL sul mercato cinese saranno illustrati alla stampa nel corso di una conferenza mercoledì 11 a Shanghai nell’area attrezzata per le imprese italiane da Agenzia ICE presso la fiera FHC mentre il 13 novembre, alle ore 11,30 si svolgerà il seminario sul mercato mondiale dell’olio di oliva dedicato a buyer e giornalisti cui seguirà un mini corso di assaggio di olio extra vergine di oliva di alta qualità tracciata italiana, garantito da Unaprol.

Si calcola che se ogni cinese consumasse un cucchiaio di olio di oliva, pari a circa dieci grammi, per condire una sola insalata all’anno, il consumo sarebbe di 13mila tonnellate; ma se il consumo crescesse fino ad un chilo a testa, la Cina sarebbe in grado di assorbire oltre 1,3 milioni di tonnellate di olio di oliva; il 40% circa di tutta la produzione mondiale.