LA RIFLESSIONE- L’Italia che riparte e quella che non ha nemmeno preparato le valigie

I binari della Stazione Termini (foto Raset)
Roma, i binari della Stazione Termini (foto Raset)

Si parla tanto di un’Italia divisa in due, di un’Italia in cui le differenze fra Nord e Meridione sono tali e tante da frenare inevitabilmente il necessario processo di sviluppo del Paese, di un’Italia che, al di là delle dichiarazioni di facciata delle Istituzioni, avrà ancora bisogno di molto tempo prima di raggiungere una  “uguaglianza” sociale ed economica. Si parla tanto di un’Italia divisa, di un’Italia che viaggia a due velocità, di un’Italia che si sta rimettendo in marcia mentre un’altra… non ha ancora preparato le valigie. E’ inutile negarlo: nel nostro Stato c’è ancora qualcosa che non funziona. Le riprove potrebbero essere diverse, ma fermiamoci alla polemica legata alla questione dei “Frecciarossa” che dopo anni tornano finalmente in Puglia con ultima fermata Bari. Sì, i treni ad alta velocità si bloccheranno nel capoluogo di Regione e questo perché, come sostengono i ben informati, più a Sud  non c’è abbastanza utenza da giustificare un allungamento della “tratta”. Ed è qui che le cose cominciano ad essere meno comprensibili.

Non c’è abbastanza utenza? Ma allora i discorsi relativi all’attuale eccezionale stagione turistica pugliese, soprattutto nel Salento e nei territori di origine magnogreca? Le bellezze del barocco leccese? Le eccellenze vinicole brindisine? I tesori del “Marta” di Taranto che, in questo periodo, stanno facendo bella mostra all’Expo di Milano? Evidentemente, non contano abbastanza per far modificare la decisione di Trenitalia. Del resto, Taranto (ad esempio) è la città di cui ci si ricorda quando le frittate sono state già fatte. E’  la città che può fare a meno di un aeroporto, ma non della grande industria. E’ la città in cui il commercio sta morendo nonostante dati economici parlino di una “ripresa” su scala nazionale. Per carità: che  l’alta velocità arrivi a Bari è già una conquista. Assume però il sapore della beffa se si pensa al resto della Puglia costretta a restare con il cerino in mano. Come  non evidenziare che questa scelta non fa che allontanare ancora una volta dal resto d’Italia anche e soprattutto la città dei due mari? Da tempo ci sono un mucchio di treni che non partono  e non giungono in riva allo Jonio con tutte le ricadute di vario genere che una situazione simile può comportare, eppure nessuno tenta di porre rimedio.  Forse perché nessuno è interessato a farlo.

Sperando che la questione dei treni veloci venga affrontata al più presto nelle sedi opportune (le petizioni servono, però non fino al punto da attribuire a qualcuno un potere decisionale),  basterebbe proprio la faccenda dei “Frecciarossa” per dimostrare come in una stessa Regione ci possano essere “figli e figliastri”. Altro che Italia divisa in due…

Chissà se il tema dell’alta velocità in Puglia verrà trattato e risolto dal presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi in occasione dell’inaugurazione della Fiera del Levante. Di sicuro (sarebbe una sorpresa se così non fosse), il premier non mancherà di porre in risalto ciò che il suo governo sta facendo per il Paese, non mancherà di parlare di come si affronta il problema migranti, non mancherà di ricordare come le assunzioni di persone senza un lavoro siano aumentate, non mancherà di ricordare che bisognerà proseguire con la stagione delle riforme, non mancherà di ricordare che adesso è arrivato il momento di tagliare le tasse. Ed infine, non mancherà di ripetere che finalmente l’Italia sta ripartendo. Anche se non da tutte le stazioni…