“Intorno alle donne”: l’universo femminile in undici racconti

INTORNO ALLE DONNEL’amore, l’odio, l’indifferenza, il dolore, il disprezzo, la rassegnazione, la follia, la vergogna, il coraggio, la speranza sono da sempre parte della nostra vita. Anche inconsapevolmente. A nulla serve sostenere di poter essere in grado di prendere le distanze da questi sentimenti e di dominarli come e quando più ci piace.

Ci sono  circostanze e situazioni in cui il destino prevale, inevitabilmente, senza darci una seconda possibilità se non quando è ormai troppo tardi. Basterà leggere “Intorno alle donne”, il primo libro di racconti scritto da Patrizia Borgia e pubblicato da “Scorpione editrice”, per accorgersi dell’inossidabilità di questa tesi.

Tutto si sviluppa attraverso la narrazione di undici storie in cui l’universo femminile viene scandagliato con il preciso obiettivo di scoprire ciò che viene tenuto nascosto o rigorosamente segreto. Undici storie in cui le donne sono le prime attrici indiscusse. Magari, molte di loro non saranno esempi positivi a causa delle scelte operate e degli atteggiamenti assunti, ma altre faranno tenerezza perché incapaci di opporsi allo scorrere di un’esistenza che avrebbero preferito migliore. Con ammirevole garbo, l’autrice tratta argomenti tanto attuali quanto difficili con una profondità e severità tali da lasciare poco spazio all’auspicato “lieto fine”.  Ma non perché questo epilogo venga rifiutato  a priori. La verità è che si tratta di racconti che rispecchiano una vita quotidiana capace di non sorprenderci più, una vita  che purtroppo ci ha abituato  alle “brutte notizie”, una vita che viene vissuta da gran parte delle protagoniste senza chiedersi se fosse stato possibile invertire la rotta.

Ad esempio, in “Bambolina mia” c’è Morgana (prototipo di donna in carriera che passa da un uomo all’altro con la stessa disinvoltura con cui si cambia d’abito) oppressa da un terribile segreto che segnerà il suo modo di essere sino a quando non troverà il coraggio di liberarsene. “La strada rossa” è un altro racconto in cui una giovanissima africana pur di sfuggire alle atrocità della guerra inizia un viaggio disperato che la porterà ad approdare sulle coste pugliesi per ritrovarsi a dover vendere il proprio corpo in cambio della sua salvezza. Poi, il coraggio di Maria che, nel racconto “Il male brutto”, fra mille sofferenze riesce a vincere la sua battaglia contro un tumore che la stava pian piano divorando; oppure la lucida follia di Lidia che, in “Linea di frontiera”, pur di non lasciare alla sua “rivale” l’affetto dei suoi figli (quello del marito lo ha già perso) arriva a maturare una decisione tanto sconvolgente quanto irreversibile. E che dire della provvidenziale lungimiranza di Ada che, nel racconto “Non è sempre colpa dei peperoni”, riesce ad interpretare  una serie di sogni allucinanti cambiando così il destino di una giovane ballerina?

Ogni storia narrata da Patrizia Borgia ci regala una trama da seguire attentamente sino alla fine perché nulla è scontato.  Ogni storia si legge e si vive quasi immedesimandosi nei personaggi tentando di anticipare e capire le loro mosse. Ma soprattutto ogni storia, alla fine, dopo averci commosso, avrà il pregio di indurci a riflettere su cosa siamo e su cosa potremmo essere.