Una Roma che ha perso quelle certezze su cui aveva basato fino a poche settimane fa il suo splendido cammino; una Lazio sontuosa che non vuole porsi limiti; un Napoli che non ha ancora deciso se puntare sull’Europa League o sul terzo (o secondo) posto in campionato; una Fiorentina che anche in “riserva” vince e convince; una Sampdoria che comincia a crederci; un’Inter che delude sempre sul più bello; un Torino “spremuto” dagli straordinari europei; un Genoa forse troppo distratto dai complimenti ricevuti che perde un’altra occasione; un Milan che non vede l’ora di terminare questo campionato. Nella 27esima giornata della serie A è accaduto tutto questo alle spalle dell’irraggiungibile Juventus, che ormai ha come unico pensiero quello di andare il più avanti possibile in Champions nonostante il buon Allegri ripeta che per lo scudetto i giochi non sono ancora fatti. Una storiella, questa, a cui non crede nessuno, nemmeno lui. Del resto, come si fa a sostenere con un minimo di serietà che è tutto ancora in discussione? Lo squadrone bianconero ha dato dimostrazione di essere due spanne sopra le altre concorrenti. Le antagoniste più accreditate erano la Roma ed il Napoli, ma per una serie di circostanze né l’una né l’altra sono state in grado di reggere il ritmo degli juventini. La “lupa giallorossa” sta paurosamente sbandando e sente il fiato dei cugini laziali, che sono davvero in gran spolvero e capaci di mettere paura a tutti. I partenopei, invece, non sono mai stati veramente continui: a grandi partite hanno fatto seguito degli scivoloni inaspettati (vedi quello di Verona…) che hanno minato la consapevolezza dei propri mezzi. Immediatamente dietro ci sono la Samp e la Fiorentina, più che mai in lotta per un posto per le prossime competizioni europee.
Poi, il Genoa, l’Inter, il Torino che sperano di poter centrare il “filotto” giusto in modo da arrivare il più in alto possibile. Chi farebbe bene a guardarsi alle spalle è soprattutto il Milan. L’obiettivo della stagione era ambizioso: rientrare nel giro che conta. Un obiettivo che, purtroppo per i rossoneri, è divenuto un miraggio. Quest’anno troppi errori sono stati commessi ed il tempo per rimediare è tremendamente poco. E poi, diciamola tutta, che cosa si pretende dalla squadra se chi la guida è costretto a vivere alla giornata nella speranza che non venga esonerato? Lui, Inzaghi, continua a dire che sente la fiducia della società, ma (forse) sa benissimo che il prossimo anno l’allenatore del suo Milan sarà qualche altro collega. Per quanto riguarda il resto, la lotta per la salvezza è un “affare” che vede protagoniste l’Atalanta, il Cagliari ed il Cesena, a meno di improbabili ulteriori coinvolgimenti. Al Parma, desolatamente ultimo e notevolmente distanziato, toccherà andare avanti con la dignità che lo sta contraddistinguendo in attesa che il suo destino venga deciso in altre sedi.
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