Un miracolo. O qualcosa del genere. Ecco che cosa ci vorrà per considerare il campionato di calcio italiano ancora aperto a tutte le soluzioni. Alla luce di quanto si è potuto assistere nel corso delle prime 19 giornate, non c’è una squadra più forte della Juventus di mister Allegri. Certo, le dinamiche della nostra serie A sono estremamente variabili, però una compagine come quella bianconera che vince sempre, che può contare su campioni indiscussi (Pogba, Vidal e Tevez su tutti) e che affronta ogni partita come se fosse una finale fino ad oggi non si è vista. Le sue antagoniste principali stanno via via smarrendo quella convinzione di poter competere ad armi pari. La Roma di Garcia resta sicuramente la più “tosta” del lotto, ma rispetto ad un anno fa sembra che qualcosa si sia inceppato. Tranne l’inarrivabile Totti, nella squadra giallorossa non tutto funziona a meraviglia e se il livello di attenzione cala… allora si rischiano capitomboli. Il Napoli è destinato a difendere con i denti solo il terzo posto. Francamente, non si vede come Higuain e compagni possano rimettersi in carreggiata per la corsa al tricolore. Poi, ci sono le altre. Fra cui la Sampdoria (ottimo il lavoro di Mihajlovic), la Lazio (se trovasse più continuità…) la Fiorentina (ha appena iniziato la sua rimonta), il Genoa (l’importante è che non si monti la testa), tutti club che si giocheranno l’accesso alla Europa League sino alla fine. Per quanto riguarda le milanesi, qui il discorso si fa più serio e triste. Sia l’Inter sia il Milan hanno più problemi di quelli che si vedono ad occhio nudo. Gli uomini di Mancini devono trovare oltre ad un necessario equilibrio tecnico-tattico anche più consapevolezza nei propri mezzi. I nerazzurri passano con troppa facilità da match memorabili (ad esempio, contro la Juventus) a partite anonime come quella disputata ad Empoli (troppi i pericoli corsi) e sino a quando questo avverrà, ogni sogno di gloria stenterà ad uscire dal cassetto. Al Milan di Inzaghi, invece, manca un gioco. Quale che sia. All’inizio del campionato aveva fatto intendere che la sua specialità fossero le ripartenze. Adesso, dopo soli tre mesi, i rossoneri non sono più capaci di fare nulla.
Chi affronta Montolivo e soci corre di più e riesce a giocare con una facilità disarmante. Non sapendo a che santo votarsi, il povero Pippo lascia in campo Menez nella speranza che un suo colpo di genio possa risolvere tutto, ma il guaio è che se il fantasista francese continua ad essere così irritante ed indolente… serve solo agli avversari. Inguaribili ottimisti sostengono che una mano al Milan potrebbe arrivare dal mercato, però (a meno che Suso, l’ultimo arrivato, non sia un campione) da acquistare ci sarebbero più pedine e non si sa sino a che punto a Berlusconi convenga investire nel corso di una stagione probabilmente già compromessa. Una stagione che, diciamoli pure, sta facendo Allegri sono gli juventini.
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