BOLOGNA- Crisi economica e maltempo non hanno certo favorito la circolazione automobilistica nell’estate che sta per concludersi. Secondo un’elaborazione del Centro Studi Promotor su dati del Ministero dello Sviluppo Economico i consumi di benzina hanno subito un calo del 4,7% in giugno, del 6,3% in luglio e del 5,7% in agosto. Questo andamento ha fatto sì che il bilancio dei consumi dei primi otto mesi dell’anno chiuda con un calo del 3,4% E’ una flessione molto pesante, soprattutto se si considera che dall’inzio della crisi (2007) al 2013 i consumi di benzina sono calati del 32,9%. Meno grave, ma comunque seria, è anche la situazione dei consumi di gasolio auto che, come è noto, è un carburante utilizzato sia per una parte importante del parco circolante di autovetture che per il trasporto pesante di merci e per il trasporto pubblico di persone su gomma. Sempre considerando l’estate che ormai volge al termine, in giugno i consumi di gasolio sono calati del 2,3%, in luglio vi è stato un recupero dell’1,5% e in agosto un calo del 4,6%. Nei primi otto mesi la contrazione è stata dello 0,5%, mentre il calo del 2013 sul 2007 è stato del 14,6%. Complessivamente sui livelli ante-crisi (2007) il calo dei due carburanti nel 2013 è stato del 20,8%. A fronte di questa contrazione decisamente allarmante e pari a quasi due volte e mezzo il calo del Pil nello stesso periodo, la spesa (cioé l’introito dei distributori) è aumentata del 10,1%, il gettito fiscale dell’11,3% e la componente industriale (cioè la parte della spesa che va all’industria e alla distribuzione) dell’8,6%. L’andamento divergente dei consumi, da un lato, e di spesa, gettito e componente industriale, dall’altro, è stato dovuto alla dinamica dei prezzi e soprattutto a quella della tassazione. Vi è da dire tuttavia che, proprio nel 2013, si è inceppato il meccanismo perverso che consentiva a spesa, gettito e componente industriale di continuare “felicemente” a crescere nonostante il calo dei consumi. Nel 2013, infatti, a fronte di una contrazione dei consumi del 3,3%, vi sono stati cali del 5,9% per la spesa, del 2,7% per le imposte e del 9,6% per la componente industriale. E la pacchia è finita anche nel 2014. Nei primi otto mesi dell’anno a un calo dei consumi dell’1,4% hanno corrisposto cali del 2,8% della spesa, dello 0,5% delle imposte e del 5,8% della componente industriale. Questi dati, secondo Gian Primo Quagliano presidente del Centro Studi Promotor, dimostrano che è stato superato il limite oltre il quale l’aumento dei prezzi deprime i consumi e poiché i prezzi di benzina e gasolio in Italia sono elevatissimi per colpa di prelievi fiscali record, è venuto il momento di ridurre la tassazione sui carburanti auto proprio a beneficio del bilancio dello Stato.
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