BOLOGNA- In giugno sono state immatricolate in Italia 127.489 autovetture con una crescita del 3,34% sullo stesso mese del 2013. Grazie anche a questo risultato il consuntivo del primo semestre chiude con 756.818 immatricolazioni e un incremento del 3,34% sul gennaio-giugno 2013. Si tratta sicuramente di un risultato positivo che va comunque valutato tenendo conto che il confronto si fa con un 2013 sceso del 47,7% al di sotto dei livelli ante-crisi (2007) e che questo risultato positivo è dovuto esclusivamente agli acquisti di auto delle aziende perché gli acquisti dei privati sono fortemente depressi e in giugno toccano un minimo storico con il 57,4% delle immatricolazioni.
Nel valutare le prospettive per i prossimi mesi occorre poi tenere conto che dall’inchiesta congiunturale condotta a fine giugno dal Centro Studi Promotor emergono elementi che inducono alla cautela. Si registra infatti un peggioramento sia nell’affluenza di visitatori nelle show room, che nell’acquisizioni di ordini, che nelle attese degli operatori sull’evoluzione della domanda a breve. Sulla base di questi elementi appare sempre più probabile che l’andamento positivo del primo semestre 2014 non abbia segnato l’inizio di una vera e propria ripresa della domanda, ma costituisca piuttosto un rimbalzo al termine di una forte caduta. Lo scenario più probabile in questo momento – afferma Gian Primo Quagliano presidente del Centro Studi Promotor – appare dunque quello di una stagnazione della domanda da cui si potrebbe uscire o con provvedimenti specifici di rilancio del settore auto o con l’avvio della ripresa dell’economia che è stato preannunciato già nel 2013, ma che ancora non si delinea.
Dall’analisi del quadro congiunturale emerge con chiarezza che pure il sistema economico italiano è in stagnazione, mentre l’Istat non esclude che per il Pil, dopo la piccola crescita nel quarto trimestre 2013 (+0,1%) e il piccolo calo del primo trimestre 2014 (+0,1%), possa esservi un ulteriore calo nel secondo trimestre. I dati statistici già disponibili accreditano questa ipotesi, mentre con il tasso di inflazione su base annua sceso in giugno allo 0,3% diventa ancora più concreto il pericolo di deflazione. Per rilanciare il mercato dell’auto occorrerebbero dunque provvedimenti specifici. Secondo il Centro Studi Promotor molto opportuno sarebbe cominciare ad allineare la tassazione sui consumi automobilistici e sull’auto aziendale agli standard europei. Un intervento di questo tipo potrebbe ridare fiato alla domanda di auto e contribuire così anche alla ripresa dell’economia.
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