IL PAESAGGIO VITIVINICOLO DELLE LANGHE-ROERO E MONFERRATO PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITÀ


Domenica 22 giugno scorso a Doha nel Quatar, il 38° Comitato dell’UNESCO ha dato, dopo dieci anni, il sì definitivo alla candidatura del sito dei “Paesaggi vitivinicoli di Langhe—Roero e Monferrato” al titolo di “Patrimonio artistico e ambientale mondiale dell’umanità”, portando così a 50 i siti italiani che fanno ora parte della World Heritage List dell’Unesco, promuovendolo inoltre come il primo in Italia e al mondo interamente basato sulla cultura del vino e della vite.

Diventare sito Unesco è un prestigioso riconoscimento che in molti vorrebbero ottenere sia per l’affermazione in se stessa quanto per la grande attrazione turistica e culturale che esso comporta.

Il nuovo sito Unesco, che gratifica meritevolmente nel contempo l’intera regione piemontese, ha un’estensione di ben oltre 10.000 ettari, comprendendo sei zone principali: Langa del Barolo, Castello di Grinzane Cavour, Colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante, Monferrato degli “Internot”. E la motivazione dell’assegnazione della “medaglia”, recita, tra l’altro: “Un esempio eccezionale di paesaggio culturale inteso come prodotto nel tempo della interazione tra uomo e natura, plasmato dalla continuità di una tradizione antica finalizzata ad una produzione vinicola di eccellenza”.

Il Piemonte è certamente terra di vini di alta qualità, tra 1’altro è l’unica regione italiana “tutta Doc” nel senso che l’intera produzione è a denominazione di “origine controllata” e “controllata e garantita” per ben 58 vini. I suoi 46.54O ettari di Vigneto danno ogni anno vita tra i 2,4 e i 2,8 milioni di ettolitri di vino esportati in tutto il Mondo. E nel contesto delle Langhe tra i vini più importati basta citare Barolo e Barbaresco, appunto i due vini più conosciuti sui mercati mondiali a base cento per cento Nebbiolo: il Barolo oltre tutto è stato, con Brunello di Montalcino e e Vino Nobile di Montepulciano, il primo vino ad essere riconosciuto a denominazione d’origine controllata e garantita nel l980. Un altro vino anch’esso a Docg è il Barbera d’Asti Superiore, mentre tra i vini innovativi un posto d’onore spetta sicuramente allo spumante Docg metodo classico Alta Langa che negli ultimi anni ha visto crescere in termini esponenziali le richieste dei mercati e quindi gli indici di consumo.

Le Langhe, in particolare, sono una regione storica del Piemonte situata a cavallo delle province di Cuneo e di Asti. E proprio per la sua eccezionale peculiarità appunto nella zona della Bassa Langa, che rappresenta la culla dei Vini più pregiati e della cultura contadina del Nord Italia, l’Associazione Enologi Enotecnici Italiani (Assoenologi), che rappresenta oltre quattromila professionisti e specialisti del vino e della viticoltura italiani, nel luglio del 2013 aveva deciso di svolgere buona parte del suo 68° Congresso Nazionale, annunciando tra l’altro che un prossimo Congresso nazionale del sodalizio, il settantesimo, si svolgerà nell’estate del 2015 in Puglia, durante il quale con molta probabilità verrà, proposta ufficialmente la candidatura del sito “Taranto—Salento delle terre del Primitivo e Negroamaro” quale nuovo “Patrimonio ambientale e culturale mondiale dell’umanità”, calato nella civiltà contadina magnocreca.

Quello delle Langhe è un territorio fortemente disegnato dalla presenza della vite che plasma e delinea le colline. I borghi sono punteggiati da castelli e torri, veri e propri scrigni di storia e di arte. Superata la logica della roccaforte, i manieri — come evidenziano appunto l’Aseoenologi e l’ente turistico locale — sono spessso stati trasformati in residenze, alberghi, ristoranti, enoteche, ovvero in vetrine nobili del territorio. Alcuni castelli ospitano importanti realtà, come il Museo del Vino a Barolo e il Lusso delle Langhe a Grinzane Cavour, che fu residenza, tra il 1832 e il 1849, del conte Camillo Benso di Cavour. A lui si devono interessanti scoperte anche nel campo della viticoltura e della enologia. Tra le bellezze del luogo, infine, vale la pena citare una delle più importanti e qualificate aziende vitivinicole del Piemonte i Tenimerti di Barolo e di Fontanafredda, antico possedimento dei conti di Mirafiori eredi del Re d’Italia Vittorio Emanuele II. Patrimonio dei Tenimenti di Fontanafredda sono anche il paesaggio rurale di eccezionale bellezza, unico per rigore delle sue geometrie e per la cura dei vigneti che abbracciano ad anfiteatro le secolari cantine, la Palazzina reale e il borgo antico.

di Roberto A. Raschillà