Tutela della biodiversità nel Calendario 2013 del Corpo Forestale dello Stato

grifone posatoRimini – Panda Grifone Leopardo Bertuccia, aprile maggio giugno. Non è uno scioglilingua né una ninna nanna. E’ una storia che riguarda tutti noi: è la storia raccontata nel Calendario 2013, pubblicato da solo un mese, realizzato dal Corpo Forestale dello Stato che parla di ambiente, animali e tutela della biodiversità e che riconosce a Giardini Zoologici e Acquari il ruolo di comprimari.

Protagonisti del calendario specie animali rappresentative di ecosistemi diversi che essendo chi più chi meno minacciate in natura, meritano una particolare attenzione da parte dell’uomo e delle Istituzioni.

L’Unione Italiana Zoo e Acquari si interessa anche di queste specie a volte attivando programmi di riproduzione ex-situ altre supportando programmi di conservazione in-situ; il Corpo Forestale dello Stato con il Calendario 2013 riconosce la validità di questo impegno e ne certifica il prezioso supporto, non solo per l’azione diretta sulle specie animali ma anche per l’attività di sensibilizzazione del pubblico che supera in un anno, suddiviso tra le strutture zoologiche associate UIZA, i 5 milioni di visitatori.

Il calendario, stampato in circa 3000 copie e distribuito a un vasto pubblico oltre che a Istituzioni scientifiche, Autorità e Ministeri è stato realizzato anche grazie al contributo dell’UIZA (Unione Italiana Zoo e Acquari) che ha inoltre fornito, tramite le strutture associate, le belle immagini che segnano il trascorrere dei mesi.

“Questa pubblicazione – sostiene il dr Cesare Avesani Zaborra Presidente dell’Unione Italiana Zoo e Acquari – rappresenta per noi un importante riconoscimento che si riconduce alla Conferenza di Rio del 1992 in cui all’art. 9 è sancita l’importanza dell’allevamento in cattività per la salvaguardia delle specie minacciate di estinzione.
Il calendario è una perfetta testimonianza di come grazie alla collaborazione tra il Corpo Forestale dello Stato e i Giardini Zoologici gestiti su basi scientifiche, sia possibile contribuire alla conservazione della natura sensibilizzando il pubblico alla tutela degli habitat e delle specie selvatiche.
Auspico che il Calendario 2013 abbia seguito ipotizzandone per il 2014 uno dedicato all’educazione ambientale primo indispensabile passo nel complesso piano della Conservazione della biodiversità, ovvero dell’insieme delle forme viventi e degli ecosistemi”

A titolo divulgativo, descriviamo lo stato di Conservazione di 3 specie le cui immagini di alcuni esemplari sono presenti nel Calendario del CFS, per le quali il contributo dei Giardini Zoologici italiani ed europei è utile per la loro sopravvivenza in natura.

Grifone (Gyps fulvus)
Appendice I della CITES
Il grifone ha subito in Europa un marcato declino a partire dal XIX secolo, dovuto alle persecuzioni dirette, all’uso dei bocconi avvelenati ed al calo delle forme di allevamento tradizionali. Ulteriori fattori di minaccia sono rappresentati dalle linee elettriche (elettrocuzione e collisione) e dagli impianti eolici. Come conseguenza di tali fattori il grifone si è estinto in diversi Paesi ed in altri ha subito una forte riduzione numerica e di areale di distribuzione. La popolazione europea è di circa 24-27.000 coppie di cui il 90% presente in Spagna. Il grifone è in aumento, grazie a vari progetti di reintroduzione, in Francia. In Italia la specie si è estinta sulle Alpi, Appennini e in Sicilia, una piccola popolazione è rimasta in Sardegna. Il ritorno del grifone sulle Alpi del Friuli, in Abruzzo, Sicilia e Calabria è legato a recenti progetti di conservazione.
Riproduzione in cattività
Il grifone presenta minori difficoltà per la riproduzione in cattività rispetto alle altre specie di avvoltoi europei. Trattandosi di una specie sociale è tuttavia necessario ricorrere a numeri consistenti per effettuare operazioni di reintroduzione e restocking. Per tale motivo si è fino ad ora operato importando grifoni recuperati in Paesi dove la specie è comune (Spagna e Francia) per liberarli dopo un periodo di acclimatazione in voliere appositamente realizzate. La riproduzione in cattività può comunque dare un contributo importante per la liberazione di soggetti in natura e per la possibilità di seguire nel dettaglio tutte le fasi della biologia riproduttiva della specie, della crescita ed emancipazione dei giovani immessi in natura.

Bertuccia (Macaca sylvanus)
Appendice II della CITES
Primate diffuso in passato anche in Tunisia e in Libia, è presente oggi solamente in Marocco sulle montagne dell’Atlante. In Europa, l’ultima popolazione esistente in natura è quella di Gibilterra.
Vive nelle foreste di querce e cedri, fino a 2.600 metri di altitudine.
La popolazione di bertucce ha subito un declino di oltre il 50% nelle ultime tre generazioni e sembra che questa tendenza continuerà nel futuro.
La principale minaccia per questa specie è la perdita di habitat, causata per lo più dall’abbattimento degli alberi per ottenere legname, dalla conversione del suolo forestale in agricolo e dal pascolo eccessivo. Ulteriori minacce sono rappresentate, tra le altre, dal commercio illegale e dalla persecuzione da parte dell’uomo.
Alcuni Giardini Zoologici europei e italiani finanziano il progetto di conservazione “Barbary Macaque Conservation in the Rif”, volto sia alla salvaguardia dell’habitat che alla sensibilizzazione delle popolazioni locali.

Tamarino di edipo (Saenguinus oedipus)
Appendice I della CITES
Il Tamarino di Edipo è una delle scimmie più piccole esistenti al mondo; diffusa originariamente nelle foreste equatoriali dell’America centrale, è attualmente presente solo nella Columbia settentrionale. L’attuale popolazione è stimata in circa 6.000 individui in diminuzione.
Classificata tra le 25 specie di primati maggiormente a rischio di estinzione, questa specie è minacciata a causa dell’esportazione finalizzata alla ricerca biomedica, della distruzione dell’habitat naturale e del traffico illecito di cui i turisti sono spesso complici inconsapevoli. Tra i più importanti programmi di conservazione per il Tamarino di edipo, il “Prjecto Titì” reso possibile grazie anche ai finanziamenti economici di numerosi giardini zoologici di tutto il mondo.

L’Unione Italiana dei Giardini Zoologici ed Acquari (UIZA) è un’associazione culturale senza fini di lucro che, in accordo con le più moderne concezioni a livello internazionale, si propone di diffondere in Italia l’idea del Giardino Zoologico e dell’Acquario come strumento di conservazione della fauna, come centro di studio e ricerca e come scuola di educazione naturalistico-ambientale.
Membri Effettivi dell’UIZA sono solo quegli zoo ed acquari italiani che hanno finalità scientifiche ed educative e che garantiscono buoni standard di mantenimento degli animali.
L’UIZA presta costantemente la sua collaborazione al Servizio CITES del Corpo Forestale dello Stato ed al Ministero dell’Ambiente. E’ membro dell’Associazione Europea Zoo ed Acquari (E.A.Z.A.- European Association of Zoos and Aquaria) e dell’Associazione Mondiale Zoo ed Acquari (WAZA – World Association of Zoos and Aquariums).

Per ulteriori Informazioni:
Unione Italiana Giardini Zoologici e Acquari
http://www.uiza.org