Caso Volkswagen: ecco le cinque priorità del Gruppo

Matthias  Müller, CEO del Gruppo Volkswagen
Matthias Müller, CEO del Gruppo Volkswagen

Inutile sperare che l’indifferenza prenda il sopravvento sulla memoria dell’opinione pubblica: lo scandalo dei “test truccati” resterà una piaga difficile da rimarginare in tempi brevi. Di questo la Volkswagen ne è sempre stata convinta, così come sa perfettamente che adesso l’imperativo è uno solo: recuperare la fiducia dei propri clienti. E che questo sia ritenuto l’obiettivo più immediato, quello che prima di qualunque altro deve essere perseguito, la Casa di Wolfsburg non manca di dimostrarlo con i suoi puntuali aggiornamenti sulle strategie da adottare e sui programmi da portare a termine per ricostruire la sua credibilità. Nell’ambito di questa campagna di informazione, il colosso automobilistico tedesco rende noto il pensiero del suo  CEO, Matthias Müller, che ha stilato un elenco di priorità per far sì che anche in futuro il Gruppo Volkswagen rimanga uno dei principali costruttori di veicoli.  Come perseguire questo obiettivo? Müller non ha dubbi: bisogna supportare al massimo i clienti della Casa. Clienti, come afferma il presidente del Consiglio di Amministrazione dell’azienda tedesca, che  “sono al centro di tutto ciò che fanno i nostri 600mila collaboratori in tutto il mondo.”  E non basta.

Come si legge nella  nota stampa diramata dal Gruppo, la  “Volkswagen sta lavorando intensamente per sviluppare soluzioni tecniche efficaci. In accordo con il Kraftfahrtbundesamt (KBA – Autorità Federale per i Trasporti tedesca) l’inizio dell’implementazione è previsto per gennaio 2016.”  Un intento che è seguito a ruota (sempre secondo le priorità di Müller) dal proseguire le indagini (attività che viene condotta con estremo scrupolo) su quanto è accaduto al fine di “scoprire la verità e imparare da quanto è successo”. A questo proposito è stato segnalato dalla Casa di Wolfsburg che , oltre ai passi già annunciati, è stata incaricata la società di revisione Deloitte e che i responsabili del “pasticcio” dovranno affrontare severe conseguenze. La terza priorità di Müller è introdurre nuove strutture nel Gruppo Volkswagen. “Il punto chiave è che il nostro Gruppo verrà gestito in maniera decentralizzata” ha dichiarato il Presidente. “Marche e regioni godranno di una maggiore indipendenza. Il Consiglio di Amministrazione si focalizzerà sull’indirizzamento delle strategie intra-brand, sullo sfruttamento ottimale delle sinergie e sull’efficace utilizzo delle risorse del Gruppo. Rivedremo nel dettaglio la nostra gamma attuale di oltre 300 modelli e analizzeremo il contributo di ognuno di questi ai nostri ricavi”. Il quarto obiettivo di Müller da raggiungere a tutti i costi  è anche il  riallineamento della cultura aziendale e dell’atteggiamento manageriale, anche perché “la ricerca della perfezione, la dedizione dei collaboratori e la responsabilità sociale nel Gruppo Volkswagen vanno mantenuti. Ma sono necessari dei cambiamenti nel modo di comunicare e nella gestione degli errori. Abbiamo bisogno di una cultura fatta di apertura e collaborazione”. In pratica, Müller ha inteso invitare tutti, all’interno di Volkswagen, a mostrare più coraggio, una maggiore creatività e uno spirito più imprenditoriale. La quinta ed ultima priorità del presidente del CdA del Gruppo Volkswagen sarà trasformare la Strategia 2018 dell’azienda in una Strategia 2025 (i cui punti essenziali saranno svelati nella seconda parte del prossimo anno). “Molte persone esterne a Volkswagen, ma anche qualcuno di noi, non hanno capito che la nostra Strategia 2018 significa molto più che numeri di produzione. Molte cose sono state subordinate al desiderio di essere più veloci, più in alto, più grandi, specialmente per quanto riguarda gli utili sulle vendite”. Secondo Müller, si legge nella nota stampa, il punto non è vendere 100.000 veicoli in più o in meno rispetto al principale concorrente, ma assicurare la crescita qualitativa. Fattore da cui non si può prescindere se si vuole risalire la china.

E.R.