Museo Chiama Artista, in corso la seconda edizione

Un'immagine del film Jammin' Drama Project
Un’immagine del film Jammin’ Drama Project

BERGAMO- Prosegue con ulteriori dodici tappe in altrettanti musei AMACI la seconda edizione di Museo Chiama Artista. Dalla Lombardia al Lazio, passando per Campania, Emilia Romagna, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto Adige e Sardegna, continua e si arricchisce di nuovi appuntamenti il viaggio del film Jammin’ Drama Project (2014), l’opera commissionata a Marinella Senatore dalServizio architettura e arte contemporanee della ex PaBAAC – Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani. Dopo essere stato presentato in anteprima nel Teatro del Castello di Rivoli lo scorso novembre, il film Jammin’ Drama Project sarà proiettato fino al 25 gennaio 2015 al MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro, nei due fine settimana del 17 e 18, 24 e 25 gennaio al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, dal 23 gennaio al 15 febbraio all’Istituzione Bologna Musei | Villa delle Rose di Bologna, e per l’intero 2015 andrà ad arricchire la programmazione dei musei associati AMACI in tutta Italia.

Nato dalla collaborazione tra il Servizio architettura e arte contemporanee della ex PaBAAC e AMACI, il progetto Museo Chiama Artista alla sua seconda edizione conferma l’obiettivo di sostenere attivamente il sistema del contemporaneo nel nostro Paese, commissionando di anno in anno ad artisti italiani la produzione di una nuova opera che potrà circolare nei musei associati, costituendo le basi per la creazione e fruizione di un patrimonio comune.
Con questa seconda edizione di Museo Chiama Artista si consolida e diventa sempre più strategica la collaborazione tra MiBACT e AMACI, che ha tra i suoi obiettivi quello di favorire e divulgare le più nuove forme di sperimentazione artistica. In questo senso Museo Chiama Artista è un progetto semplice ed efficace che si colloca nella cornice del Piano per l’Arte Contemporanea, lo strumento che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo si è dato per il finanziamento di iniziative volte all’incremento del patrimonio pubblico di arte del nostro tempo.

“Il progetto Museo Chiama Artista – afferma Maria Grazia Bellisario, Direttore del Servizio architettura e arte contemporanee della ex PaBAAC – ha lo scopo di individuare un protagonista dell’arte contemporanea italiana, attraverso il quale i Direttori di AMACI possano esprimere un punto di vista sulla situazione dell’arte attuale, segnalando quali siano le strade e le poetiche più fruttuose tra le innumerevoli che si aprono davanti agli addetti ai lavori nel corso della loro attività. La scelta di Marinella Senatore – prosegue l’Arch. Bellisario – mette in primo piano il rapporto tra creatività personale e dinamiche sociali: in un contesto come quello attuale, e per il ruolo di servizio pubblico che è intrinseco al MiBACT, ritengo quest’esperienza particolarmente vicina alla nostra ambizione di far entrare l’arte contemporanea nella vita quotidiana dei cittadini, attraverso il lavoro di un’artista che sa rendere, a suo modo, “artista” ogni altro cittadino.”

“Desidero ringraziare il MiBACT – dichiara Beatrice Merz, Presidente di AMACI – per aver accordato il proseguimento del progetto Museo Chiama Artista e ritengo doveroso ripetere che esso è nato dal comune intento di sostenere la rete del sistema museale e di incrementarne e valorizzarne il patrimonio.Al nostro Paese urge spostare l’asse del sistema dell’arte. Occorre che l’artista sia riconosciuto e che nel tessuto sociale si radichi il suo ruolo. La procedura che Marinella Senatore applica al suo lavoro va in questa direzione. Aiuta ad accorciare le distanze. Rende attivo e partecipe il pubblico, le comunità che sceglie di coinvolgere nei suoi film: ponendosi come mediatore l’artista facilita, con la sua umanità, il dialogo attraverso il quale nasce ogni frammento che compone le sue opere, condividendo con l’altro, da una parte e dall’altra della telecamera, il suo lungo e intenso percorso creativo.”