Un imperativo per il Milan: correre ai ripari prima che sia troppo tardi

filippo_inzaghiSarà, ma da quando Berlusconi ha dichiarato che la rosa del Milan non è inferiore a nessun’altra… i rossoneri hanno cominciato a “sgonfiarsi”. Sì, è vero che hanno conquistato un punto contro la Roma all’Olimpico e vinto l’inutile esibizione contro il Real Madrid al caldo di Dubai, ma dopo? La (meritata) sconfitta interna contro il Sassuolo e il disarmante pareggio contro il Torino hanno riportato tutti sulla terra, sempre che nel frattempo qualcuno fosse andato sulla Luna. Adesso le rogne sono tutte di Inzaghi che si ritrova solo con una squadra senza idee, gioco e personalità. Una squadra che sembra non avere le forze per rincorrere gli avversari già dopo mezz’ora di gioco. Una squadra contro cui tutte le antagoniste giocano a meraviglia. Forse nemmeno Pippo immaginava che un giorno si sarebbe ritrovato alle prese con problemi di ogni sorta. Certo, c’è da dire che in più di un’occasione se l’è andata a cercare anche lui schierando formazioni a dir poco opinabili. Del resto come si fa ad insistere su Essien, su Muntari o su un irriconoscibile De Sciglio, quest’ultimo vittima di una inspiegabile involuzione tecnico-fisica? Per non parlare del “Faraone”. Doveva essere l’anno del rilancio per El Shaarawy ed invece questa prima parte di stagione non sta facendo altro che affossare le sue aspettative. Se poi si vuole infierire, allora mettiamoci pure i malcelati malumori all’interno dello spogliatoio da parte di chi non gioca o per manifesta inutilità o per decisioni tattiche che lasciano tutto il tempo che trovano. Sabato sera, dopo il miracoloso pareggio di Torino (alla luce del non-gioco espresso la sconfitta sarebbe stata giusta…) Inzaghi ha fatto chiaramente intendere che è meglio non parlare più del terzo posto (sempre più simile ad un miraggio), così come ha ripetuto che gli uomini che ha sono questi e che bisogna lavorare. Intanto, dalle parti di via Aldo Rossi si sta cercando di scovare qualche “saldo” di stagione per accontentare quei pochi tifosi inguaribili ottimisti e per limitare i danni. E’ arrivato Cerci, ma tutti sanno che da solo non può bastare. C’è chi sostiene che servirebbero un terzino sinistro, un centrocampista di qualità ed un attaccante degno di tal nome, però a vedere come stanno andando le cose chissà se questi ipotetici innesti potranno servire a scalare la classifica. Il tutto mentre martedì i rossoneri torneranno al Meazza per affrontare di nuovo il Sassuolo in Coppa Italia (che per i vertici societari è diventato un obiettivo da non fallire assolutamente) e tentare di ridare il sorriso soprattutto ad un Inzaghi sempre più incupito.