Immatricolazioni, prospettive poco incoraggianti per il mercato delle auto

UNIONBOLOGNA- In agosto il mercato auto dell’Unione Europea si è confermato in crescita per il dodicesimo mese consecutivo. Secondo l’Acea le immatricolazioni sono state 669.395. Rispetto allo stesso mese del 2013 l’incremento è del 2,1%. Migliore il risultato di luglio, che, con 1.041.683 immatricolazioni, fa registrare una crescita del 5,6%. Nel complesso dei primi otto mesi dell’anno le immatricolazioni sono state 8.336.159 con un incremento del 6%. Se il mercato della UE riuscisse a mantenere questo tasso di crescita fino alla fine dell’anno le immatricolazioni nell’intero 2014 toccherebbero quota 12.568.000, un livello inferiore a quello ante-crisi (2007) di oltre il 19%.

Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, non è però affatto scontato che questo risultato, peraltro modesto, possa essere raggiunto. La dinamica delle immatricolazioni sta infatti rallentando di mese in mese. La recessione che interessa regioni importanti della UE e la deflazione che incombe sull’intera Unione non stimolano certo la domanda. A ciò si aggiunge che non sono affatto in via di superamento alcuni importanti elementi di debolezza. In primo luogo la bassa velocità di crescita del mercato dell’Eurozona, che nei primi otto mesi del 2014 cresce solo del 4,2%, mentre nel complesso dei paesi che non hanno adottato l’euro la crescita nello stesso periodo è del 10,1%. In secondo luogo incide negativamente sulle prospettive del mercato della UE la debolezza dei tre maggiori mercati della zona euro. Sempre nei primi otto mesi dell’anno il mercato francese è cresciuto infatti soltanto dell’1,6%, quello tedesco del 2,6% e quello italiano del 3,5%.

Nella situazione certo non particolarmente brillante del mercato europeo va comunque segnalato che i mercati della fascia meridionale della zona euro, pesantemente penalizzati dalle recenti politiche di austerity, sono in recupero con tassi abbastanza sostenuti. A fine agosto il mercato spagnolo cresce infatti del 16,4%, quello cipriota del 16,8%, quello greco del 21,4% e  quello portoghese del 35,7%. Fa eccezione purtroppo il mercato italiano che, come si è detto,  a fine agosto conserva un margine di crescita sullo stesso periodo dell’anno scorso del 3,5%. Secondo il Centro Studi Promotor, la ripresina che aveva seguito l’inversione di tendenza del dicembre scorso si sta infatti esaurendo coerentemente con la nuova entrata in recessione dell’economia del paese e non è detto che il margine, sui livelli molto depressi del 2013 che ancora esiste in agosto, non si assottigli ulteriormente nei prossimi mesi.

I dati diffusi dall’Acea riguardano anche i tre paesi aderenti all’Efta e cioè Islanda, Norvegia e Svizzera. Il piccolissimo mercato islandese a fine agosto fa registrare una crescita del 29,8% sullo stesso periodo del 2013, per il mercato norvegese la crescita è invece del 2% e il mercato svizzero accusa un calo del 3,1%.