Sempre in auge oro, platino, argento e gioielli

oro e platinoLe indicazioni dei mercati internazionali e della Fiera di Vicenza

È durato solo tre giorni lo sciopero nelle miniere aurifere del Sudafrica senza comunque provocare ripercussioni sulle quotazioni dell’oro che, tenuto conto anche del recente massiccio pieno di lingotti operato dalla Cina (raggiungendo i quattro milioni di once), si sono mantenute sul mercato internazionale intorno ai 1.400 dollari l’oncia. Mentre ora gli analisti stanno cominciando a rivolgere l’attenzione al settore del platino, di cui appunto il Sudafrica è il primo produttore mondiale con oltre il 70% dell’offerta: attirando già da qualche tempo l’attenzione degli speculatori che vanno sempre più aumentando le loro scommesse al rialzo dei prezzi al Comex, tenendo presente che il platino, oltre che nel settore della lavorazione dei preziosi, ha svariati impieghi industriali.

In un siffatto quadro e in una tale ottica si sta muovendo proprio in questi giorni le Fiera di Vicenza con la sua prestigiosa manifestazione di fine estate “Vicenzaoro” Fall (7/11 settembre), ampiamente propedeutica per ciò che concerne le indicazioni della moda 2014 soprattutto per quanto riguarda le creazioni del variegato settore della gioielleria e dei preziosi in genere, rilanciando nel contempo l’interesse per i monili e 1’oggettistica in argento, metallo, anche questo tornato ad essere richiesto sul mercato per le sue più modeste quotazioni, e per la sua propensione a poter riuscire a fornire prodotti con prezzi largamente accessibili sia alle fasce alte che a quelle medio-basse dei consumatori sia nazionali che esteri.

Ed a proposito va evidenziato che le maggiori aziende che operano nel settore argentiero concordano nell’affermare per l’appunto che le loro strategie di mercato riguardano particolarmente due componenti: la prima tesa al mantenimento del controllo delle posizioni di vendite in Italia, e la seconda, volta ad una concreta valutazione di poter maggiormente allargare, al di là dei mercati già consolidati, come ad esempio quelli spagnolo, francese e tedesco, anche ad altri orizzonti internazionali – tra i quali appaiono molto importanti gli sbocchi commerciali arabi e cinesi – il seducente “made in Italy”, e questo nonostante l’attuale difficile congiuntura sia nazionale che a livello mondiale. Una congiuntura economica che in ogni caso, per quanto riguarda specificamente l’Italia, porta i consumatori a guardare appunto a prodotti di fascia media; perciò, secondo gli operatori del settore, è assolutamente necessario da una parte puntare all’eccellenza, mentre dall’altra pensare contemporaneamente ad una offerta di prodotti che possa investire una sempre più ampia area di mercato atta a coprire svariate fasce di acquirenti,con idee e disegni innovativi e materialmente economici ed accessibili alle diverse esigenze.

Intanto, secondo i dati elaborati dal “Polo scientifico didattico studi sull’impresa” di Vicenza, resi noti proprio in occasione di Vicenzaoro Fall, a livello globale la domande di gioielleria in oro appare in rilevante crescita dall’inizio del 2013, raggiungendo in questi ultimi mesi un aumento pari al 37% in quantità e al 20% in valore; mentre dal canto loro complessivamente le esportazioni italiane di gioielleria sono cresciute del 2,6% in quantità e del 6% in valore nel secondo trimestre, confermandosi molto concentrate, per oltre il 40% del totale, negli Emirati Arabi e in Svizzera, mentre aumentano pure le vendite negli Stati Uniti. Inoltre, d’altra parte va pure segnalato che una specifica indagine commissionata dal Club degli orafi al gruppo bancario Intesa-San Paolo rileva che a fine maggio di quest’anno il fatturato complessivo delle varie imprese italiane attive nel comparto della gioielleria e bigiotteria è salito del 3,8 per cento, con quantità ed export in soddisfacente crescita in tutti i distretti orafi nazionali.

Tutto ciò quando gli operatori del settore indicano la difficoltà di muoversi in un attuale quadro di incertezza generale sull’andamento delle quotazioni dell’oro nei prossimi mesi, risultando abbastanza chiaro che se la situazione internazionale dovesse precipitare verso scenari di guerra in Siria, la domanda pressante di beni di rifugio, qual è appunto l’oro, farebbe crescere le relative quotazioni.

Per concludere, tornando alle grande manifestazione settembrina delle Città del Palladio dedicata alla oreficeria, alla gioielleria e alle tendenze della moda del settore, va ancora sottolineato che l’importante Salone internazionale Vicenzaoro Fall è anche una valida occasione per affrontare temi di carattere esclusivamente tecnico, di sicuro interesse per tutti gli operatori del comparto dei preziosi. Confermando nel contempo le sua leadership in Europa e oltreoceano, risultando tradizionalmente un interessante punto di incontro per la filiera produttiva completa del gioiello e dell’oreficeria, delle gemme alle pietre di vario valore, dai componenti, agli accessori e semi-lavorati, delle tecnologie produttive fino al prodotto finito, espresso in collezioni di media e alta gamma e nella fashion jewellery. Nei suoi padiglioni convergono aziende strutturate che operano sui mercati di tutto il mondo e che considerano VicenzaOro come la grande porta d’ingresso ai mercati del Vecchio Continente, in particolare quelli dei 28 Paesi dell’Unione, oltre a Russia ed ex Repubbliche Sovietiche, Nord Africa, Medio Oriente e Paesi del Golfo.

Roberto A. Raschillà

© RIPRODUZIONE RISERVATA