Non conosce crisi l’esportazione del gioiello italiano

vicenzaoroIn piena preoccupante flessione dei consumi generali e mentre l’economia mondiale continua ad andare a rotoli e le banche sono costrette a non poter più importare metalli preziosi, quali oro, platino e palladio, se non unicamente dietro pagamento immediato, a meno che non rispondano alle esigenze ampiamente documentate di clienti produttori di monili di pregio e dediti alla lavorazione di gioielli da esportazione, è proprio il gioiello in se stesso che riesce ancora a mantenere, in tali frangenti, una davvero assai invidiabile posizione di favore negli acquisti di particolari generi di consumo. Acquisti comunque effettuati da determinate fette di categorie di consumatori, nazionali ed esteri, prevalentemente sensibili al fascino del lusso, del piacere dell’esibizione del bello e dell’oggetto prezioso, oltre che, naturalmente anche attratti dal puro e semplice investimento economico.

E così si assiste all’immarcescibile sviluppo di manifestazioni fieristiche ed espositive settoriali dedicate appento all’oro e ai gioielli, quali ad esempio, in Italia, il Salone internazionale denominato “Mondo Prezioso” che ha tenuto banco dal 10 al 13 maggio 2013 al “Tarìdi Marcianise, o il Salone “Vicenzaoro Spring” riservato al retailing italiano e internazionale in programma dal 18 al 22 maggio 2013 alla Fiera di Vicenza. Due grandi espressioni dell’ingegno umano e dell’arte orafa che riescono periodicamente a catalizzare e focalizzare l’interesse e l’attenzione dei buyer e dei principali produttori e consumatori mondiali del variopinto comparto della gioielleria e dell’oreficeria, e nel contempo coltivano l’intenzione di rilanciare e consolidare un settore dell’economia nazionale che in piena crisi si è trovato a dover fronteggiare, malgrado quanto affermato all’inizio, un calo dei consumi nel 2012 pari a meno il 15%, per quanto riguarda appunto la gioielleria, unito alla minore disponibilità di reddito da parte delle famiglie.

Comunque va pure sottolineato che d’altra parte, in controtendenza della stagnazione del mercato nazionale, bisogna altresì registrare che proprio nel corso del 2012 le esportazioni, soprattutto quelle concernenti le produzioni del distretto orafo vicentino sono complessivamente cresciute del 10% rispetto al 2011, con punte che hanno raggiunto addirittura, segnatamente sul mercato cinese, un incremento pari al 26%. Una realtà questa che vede ancora una ulteriore spinta alla crescita, proprio da1l’agguerrita partecipazione a “Vicenzaoro Spring” di più o meno 1400 brand provenienti oltre che dai più importanti distretti orafi italiani anche da ben 32 Paesi di tutto il mondo, ai quali non è mancato di poter apprezzare la realizzazione del Premio “Andrea Palladio International Jewellery Awards 2013“: un vero e proprio Oscar del gioiello — come tiene a sottolineare il presidente della Fiera di Vicenza, Paolo Mantovani — forte di ben otto categorie di premiati per “leggere” in filigrana il sistema del gioiello internazionale, dal migliore designer alla migliore campagna di comunicazione, dall’utilizzo dei “New media” alla responsabilità sociale d’impresa. Un’occasione anche questa offerta a retailer e buyer per conoscere e apprezzare i trend emergenti della prossima stagione 2014 attraverso le rilevazioni di Trendvision Jewellery Forecasting. Un osservatorio indipendente — evidenzia ancora il presidente Mantovani — che registra le macro tendenze in termini di prodotto mercato, e informa sull’evoluzione del design, dei materiali, dei colori e delle lavorazioni.

E sempre secondo Mantovani, la sfida oggi si gioca sull’innovazione, sulla creatività, sul design e ovviamente sulla capacità di interloquire con i mercati esteri. Oltre che attraverso lo “scouting” dei mercati ad alto potenziale, il marketing internazionale e la produzione di eventi fortemente distintivi “in house” e all’estero, capaci di coinvolgere i più qualificati “segmenti della distribuzione nazionale e internazionali. Inoltre grazie al potenziamento delle sua presenza sul web con nuovi portali e sui social network, insieme ai diversi media della piattaforma editoriale di “Vicenzaoro“, la Fiera di Vicenza interagisce con i buyer ed espositori di tutto il mondo in una logica di continua interlocuzione. Infine, in virtù di iniziative particolari e assolutamente interessanti, quali ad esempio il progetto di un monile “porte bonheur”, ossia di un amuleto contemporaneo capace di rappresentare il valore intrinseco di portafortuna attribuito fin delle preistoria al gioiello, Fiera Vicenza intende pure favorire l’emergere delle nuove promesse del design riferito al gioiello, stimolando la ricerca e l’incontro tra giovani talenti e il variegato mondo delle produzione.

Intanto, per concludere, va anche sottolineato, d’altre parte, che più specificatamente le nuove tendenze delle gioiellerie, dell’oreficeria, dell’argenteria e dell’orologeria hanno avuto anche la loro grande e prestigiosa vetrina d’esposizione e affermazione, giusto al Salone del Gioiello Contemporaneo “Mondo Prezioso”, che al “Tarì” pure nel 2013, in linea con gli obiettivi dell’anno precedente — come ha voluto sottolineare il presidente Gianni Carità -, l’export si è confermato tra i principali punti di forza delle manifestazione fieristica, anche grazie alla collaborazione con l’ICE e alle organizzazione di una missione di “incoming” di compratori e agenti internazionali.

E quindi operatori provenienti della Russia, dell’Azerbaijan, del Kazakistan, dell’Uzbekistan, delle Georgia, delle Serbia, dell’Ucraina, degli Stati Uniti, de Dubai, delle Francia, delle Spagna ecc., hanno potuto ammirare e apprezzare ad esempio le nuovissime tendenze delle gioiellerie per i prossimi mesi che puntano alle forme “maxi”, così che anelli, bracciali, collane, orecchini si presentano alle moda d’oggi in versioni largamente vistose e sofisticate, con colori eccentrici che vanno del giallo splendente all’acceso rosso corallo, al cangiante verde smeraldo, fino al bianco abbagliante delle perle; sfruttando al massimo nel contempo anche fantasmagorici motivi floreali.

Roberto A. Raschillà

© RIPRODUZIONE RISERVATA