Fanya: “Tributo a MIA MARTINI canterò DONNA una canzone contro la violenza sulle donne”

FanyaA tutte le donne che, vivono situazioni di violenza fisica e psicologica, per incoraggiarle ad uscire dal silenzio e a denunciare le aggressioni subite. La giovane artista Fanya Milanese ha scelto di cantare DONNA il brano di Enzo Gragnaniello per il tributo a Mia Martini che si terrà il giorno 5 Aprile al teatro Rasi a Ravenna, sul palco insieme a lei ci sarà Aida Cooper, corista di Mia Martini e Loredana Bertè.

“Sono cresciuta con la musica italiana, le canzoni di Mia hanno accompagnato le mie serate è doveroso dedicarle un tributo. E’ una donna che ha incarnato l’inquietudine e la sensibilità di tante altre donne, di fronte a problemi di ordine sociale, sessuale e morale.
“Vorrei avere nella mia gola, vorrei avere in me tutti i cuori e la forza necessaria per un grido più forte dello sgomento delle pagine dei giornali del nostro paese che raccontano il sangue della violenza alle donna. Un canto di libertà ma anche di stimolo verso quelle donne vittime per caricarle di una forza comune e comunitaria che le porti a scoprire l’aiuto nelle istituzioni. “Vorrei che quelle donne non si sentissero colpevoli della violenza, ma anzi che attraverso le istituzioni diventassero protagoniste di un riscatto” donne che con le loro mani si aggrappino alla loro vita e siano loro stesse l’arma per cancellare questo male profondo ed oscuro che come una malattia cresce nelle ferite della nostra società.”

“Donne piccole come stelle/ c’è qualcuno le vuole belle/ donna solo per qualche giorno/ poi ti trattano come un porno”, cantava la piccola grande donna Mia Martini rilanciando il grido del suo amico Enzo Gragnaniello. “Donne piccole e violentate/ molte quelle delle borgate/ ma quegli uomini sono duri/ quelli godono come muli”, canterà Fanya Milanese che con Mimì è cresciuta e che questi versi ha cantato prima ancora di capire davvero che cosa significassero. Prima di vedere amiche e fans patire di violenza fisica, morale, psicologica. Prima di capire che serve davvero prestare la propria piccola voce a quella straordinaria di Mia Martini, alla poesia di Gragnaniello, per cantare ancora “Donna come l’acqua di mare/ chi si bagna vuole anche il sole/ chi la vuole per una notte/ c’è chi invece la prende a botte./ Donna come un mazzo di fiori/ quando è sola ti fanno fuori/ donna cosa succederà/ quando a casa non tornerà”.
Fanya sa che a canzoni non si fan rivoluzioni, che il femminicidio ha, tra le sue vittime, anche la libera sessualità femminile costretta tra paura e stereotipo spesso persino a rinnegare se stessa. E, anche per questo, oltre che per l’intrinseco valore musicale oltre che poetico, della canzone, che proporrà “Donna” : “Donna fatti saltare addosso/ in quella strada nessuno passa/ donna fatti legare al palo/ e le tue mani ti fanno male”.