Sviluppo sostenibile: ACI e ANFIA dedicano uno studio alle criticità e potenzialità di un settore strategico

Roma, 4 marzo 2013 – E’ stato presentato il 1° marzo scorso a Transpotec Logitec 2013 – in occasione della sessione plenaria del Forum internazionale della logistica e dell’autotrasporto, dedicato al tema Logistica e trasporti sostenibili – lo Studio ACI-ANFIA Trasporto merci su strada. Analisi economico-statistica delle potenzialità e criticità di un settore strategico per lo sviluppo sostenibile.

I numerosi fattori di criticità del nostro sistema dei trasporti – come l’inefficienza logistica,  l’anzianità del parco circolante, la carenza di soluzioni intermodali e di piattaforme logistiche verso l’Europa e verso l’Africa, oltre alla situazione di crisi che investe sia i produttori di autoveicoli e rimorchi, sia le aziende di autotrasporto – hanno spinto ACI (Automobile Club d’Italia) e ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) a mettere sotto la lente d’ingrandimento l’intero settore, analizzandone con attenzione le attuali dinamiche e cercando di coglierne le tendenze di sviluppo.

“Sulle nostre strade viaggia l’85% delle merci – ha affermato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI – ma l’Italia sconta ancora la mancanza di una politica della mobilità che interpreti il settore della circolazione e dei trasporti come un fattore strategico per la crescita economica e sociale del Paese.

Non servono solo risorse economiche per dare competitività ed efficienza ai nostri sistemi di trasporto, ma anche un nuovo approccio dei decisori nazionali e locali: lo studio ACI-ANFIA propone un sistema integrato di misure che spaziano dalla competitività delle aziende alle politiche per il rinnovo del parco circolante, dal rilancio della produzione nazionale allo sviluppo delle reti infrastrutturali.

L’Automobile Club d’Italia guarda con preoccupazione soprattutto alla battuta d’arresto del rinnovo del parco circolante, perché un veicolo moderno inquina 50 volte meno di un mezzo obsoleto non catalizzato e troppi camion viaggiano privi di ABS e degli altri sistemi per la sicurezza”.

Il settore dei veicoli industriali leggeri e pesanti sta vivendo una fase di forte sofferenza – ha dichiarato Roberto Vavassori, Presidente ANFIA – come mostra l’andamento del mercato domestico, nel 2012 in flessione del 32% rispetto all’anno precedente. I livelli di produzione 2012, secondo i dati preliminari, hanno subito una contrazione meno marcata, del 10% circa rispetto al 2011, grazie al sostegno dell’export. La quota di prodotto destinata alle esportazioni, infatti, negli ultimi anni è progressivamente cresciuta, raggiungendo l’85% del totale nel 2012, e il saldo della bilancia commerciale del comparto, nel 2011, è risultato positivo (+1,7 miliardi di euro) e in crescita rispetto al 2010 (+1,3 miliardi di euro).

Per salvaguardare e rilanciare questa porzione di industria, in uno scenario globale di estrema competitività, occorre avviare un concreto processo di riposizionamento del sistema dei trasporti italiano, in direzione di una maggior efficienza e integrazione delle diverse modalità di trasporto. Basti pensare che, ad oggi, nella classifica ‘Logistic Performance Index’ della Banca Mondiale, l’Italia si posiziona al 24° posto, dopo tutte le maggiori economie europee e internazionali.

Con questo Studio, abbiamo voluto fornire un nostro primo contributo in tal senso, suggerendo i possibili percorsi da intraprendere per centrare gli obiettivi strategici del processo. A ciò si aggiunge la proposta, in qualità di rappresentanti della filiera automotive, di lavorare, insieme agli altri comparti coinvolti, alla definizione di un piano articolato, da presentare al Parlamento”.

Nella realizzazione dello studio si è voluto adottare un approccio induttivo e pragmatico – basato su un’importante ricerca bibliografica di fonti informative e sull’analisi dei principali database di settore – e un obiettivo focale concentrico, che partendo da uno scenario internazionale, con particolare attenzione all’Europa, si concentrasse, poi, sul piano nazionale e sulle priorità di intervento per il nostro Paese.

I principali argomenti trattati nei cinque capitoli sono: l’analisi dello scenario internazionale degli scambi di beni e servizi e del ruolo della strada, passando dalla mobilità globale al trasporto merci nell’Europa a 27, fino allo scenario Italiano; l’andamento dell’industria automotive nell’economia mondiale, europea e nazionale, descritto attraverso i dati di produzione e di mercato dei veicoli commerciali e industriali; l’analisi dell’evoluzione del parco autocarri italiano (veicoli commerciali fino a 3.500 kg, autocarri sopra i 3.500 kg, rimorchi e semirimorchi sopra i 3.500 kg); l’analisi delle condizioni di mobilità e sicurezza della rete stradale in Europa e della rete stradale e autostradale in Italia; infine, la descrizione del contesto mondiale e nazionale dell’efficienza logistica.

In base al quadro tracciato da queste analisi, si sono individuati i principali obiettivi da raggiungere per garantire uno sviluppo al sistema del trasporto merci italiano: accrescere la competitività delle imprese di trasporto e dei loro servizi, per reggere la concorrenza del mercato europeo; favorire l’aumento del mercato potenziale dei veicoli industriali italiani in Italia e nel mondo; svecchiare il parco circolante italiano e ridurre l’impatto ambientale dei veicoli; aumentare la sicurezza sulle strade e ridurre drasticamente il numero degli incidenti stradali; accrescere l’efficienza logistica del sistema Paese e potenziarne le infrastrutture.