Il futuro di Allegri? Forse, lui lo ha già deciso

AllegriTutti d’accordo: la vittoria ottenuta dal Milan contro il Parma è stato il miglior modo per preparare la sfida con il Barcellona di mercoledì prossimo in Champions. Certo, il primo tempo giocato dai rossoneri non è stato un granché tanto che  per sbloccare il risultato c’è voluta un’autorete.

Sicuramente meglio la seconda parte del match suggellata dalla prodezza balistica di Balotelli e dalle giocate di un Montolivo, sempre più leader della squadra. I tre punti ottenuti sabato sera contro i ducali servono per il morale in vista dello scontro con Messi e soci, per consolidare la posizione in classifica e per tentare di… convincere Allegri a restare sulla panchina del diavolo anche il prossimo anno. E sì, perché mentre la dirigenza si affanna a confemare che il “conte Max” sarà a Milanello fino al giugno del 2014, sembra che adesso sia l’allenatore a non essere più persuaso di continuare la sua avventura in rossonero.

Lui, Allegri, sostiene di voler restare a Milano, di voler portare avanti il suo progetto, di volersi togliere altre soddisfazioni, ma fino a quando sopporterà le “battute” di Berlusconi? Nessuno è in grado di ipotizzarlo. Di sicuro, per lui sarebbe una rivincita enorme qualora dovesse eliminare i catalani dalla Champions. Si renderebbe autore di un’impresa titanica ed in quel caso il “pallino del gioco” sarebbe solo nelle sue mani. Sarebbe solo lui a poter dettare le condizioni.

Invece, se il pronostico che vuole  “spacciato” l’undici milanista dovesse essere rispettato… allora al “conte Max” non resterebbe che raggiungere il terzo posto in campionato (obiettivo difficile, ma possibile) ed aspettare gli eventi. Sempre che lui non decida di anticipare tutti scegliendo altri lidi. Al di là delle smentite di prassi, lo scenario che si sta prefigurando a Milanello è questo. Uno scenario di cui nessuno vuole parlare. Adesso. Ed è anche giusto. Perché prima c’è una montagna da scalare che si chiama Barcellona. Tutto il resto, almeno per ora, può passare in seconda fila.